Da più di 10 anni i cittadini chiedono un cimitero per seppellire i propri animali di affezione
Quando il proprio animale domestico viene a mancare a molti piacerebbe averlo comunque vicino seppellendolo, in città, nel proprio giardino. Ma si può? In ogni Comune ci dovrebbe essere una disposizione particolare che vieta o dà la possibilità, obbedendo a determinate regole, di seppellire il corpo dell’animale in una proprietà privata.
Di solito quando un veterinario certifica che il decesso è avvenuto non a causa di una malattia pericolosa (la decomposizione di una carcassa infetta potrebbe inquinare le falde acquifere) è possibile procedere con la tumulazione, a volte dei resti cremati, altre volte della carcassa. C’è un unico problema: non tutti hanno un giardino e neppure un pezzo di terra dove far riposare le spoglie del proprio amico peloso. Così come costituisce un impedimento la somma di 200 / 600 euro (dipende dalla grandezza dell’animale) da versare ad un forno crematorio per animali.
I versi del poeta inglese troneggiano all’entrata di Orme in Cielo
un centro servizi di cremazione animali da compagnia di Acquaviva delle Fonti. Alessandro Barile, proprietario del canile Il Rifugio degli Animali, dopo 20 anni dedicati alla cura dei nostri amici pelosi, ha deciso di accompagnarli anche nell’ultimo percorso della loro vita, assicurando loro rispetto e dignità. Al di là delle spese di cremazione, rimane, però, sempre l’esigenza di tenere i resti del proprio animale vicini e sistemati in un luogo tranquillo dove ricordarli degnamente.
La realizzazione di un cimitero per gli animali è da almeno un decennio una richiesta pressante di cittadini e associazioni. Solo 20 anni fa a Trinitapoli i cani randagi passeggiavano indisturbati in paese spaventando i passanti e qualche imbecille si divertiva a bruciare nei cassonetti cuccioli appena nati o a gettare cibo avvelenato per contribuire a risolvere il problema del randagismo.
C’è voluto l’impegno sinergico di scuola, chiesa, associazioni animaliste e comune per diffondere rispetto e amore verso le creature del mondo animale.
Padre Bernardino
Tra le tante iniziative realizzate, indimenticabile è quella di “Adotta un animale” che l’assessorato alla Cultura del 2002 propose alle scuole che avevano un giardino. Gli studenti del Liceo Staffa si occuparono per più di un anno di vaccinare, nutrire e curare un cagnolino, Pongo, che era stato investito nei pressi del loro istituto. Preziosa, inoltre, è stata l’opera meritoria di una grande francescano, Padre Bernardino Bucci, che tra le cerimonie di benedizione degli animali, officiate per gli studenti, e l’allevamento dei maialini nell’orto parrocchiale, è stato per Trinitapoli l’interprete vivente del “Cantico delle Creature”.
Oggi basta fare una passeggiata in paese per rendersi conto di come la situazione sia notevolmente cambiata dall’epoca degli avvelenamenti dei cani. Nei giardini pubblici molti portano a passeggio il loro cane, ci sono due attività commerciali per toeletta e prodotti per animali. Sono attive associazioni animaliste e, di tanto in tanto, vengono organizzate anche competizioni canine. I cani e i gatti di quartiere, come Kyra (la cagnolona bionda che circola libera) e Tonina (la gattina che si trattiene all’ingresso del supermercato DOK). Vengono coccolate e curate come due amatissime figlie di famiglia.
E allora che si aspetta a destinare un pezzo di terra comunale (che non costa nulla) e consentire, così, a chi perde l’affetto di un animale, di seppellire e di andare a visitare la tomba del suo amico a 4 zampe? E’ proprio tanto difficile fare questa scelta di civiltà?
Penso che di fronte a tanta insensibilità amministrativa sia arrivato il momento di proporre una petizione cittadina sull’argomento.