A giorni si sposa un conoscente. Mia moglie mi espone le sue idee per il regalo. La domanda fatidica è sempre la stessa: quanto dobbiamo mettere nella busta? Nel frattempo, suona il citofono. È il postino, cioè: bollette. Scendo, saluto, ritiro la posta. Vedo Tribigas e capisco di che si tratta. Appena rimetto piede in casa, apro la busta e leggo la bolletta, mentre mia moglie ricomincia: «Sai, siamo cinque persone, devi calcolare che…». «AAAAALT!», dico io. «Non ti scervellare. Abbiamo risolto. Agli sposi gli paghiamo la bolletta del gas per i primi tre mesi di matrimonio, così almeno loro stanno un po’ spensierati.»
Aprile 2022 ha riservato una brutta sorpresa (l’ennesima) ai trinitapolesi. La bolletta del gas è alle stelle, aumentata addirittura di quasi quattro volte! La sciagura, per la verità, non riguarda solo i casalini – i quali, anzi, grazie alla rete di distribuzione di proprietà comunale e alla Tribigas sono fra coloro che finora pagavano di meno a livello nazionale – bensì praticamente tutti gli europei, con gli italiani penalizzati in modo particolare. Questo accade perché il costo della materia prima da un po’ di tempo ha toccato livelli altissimi. Perché?
I fattori sono tanti e molto complessi e lo scopo di questo articolo non è spiegarli. Semplificando, si può affermare che le cause principali vadano ricercate nella produzione esigua di gas a livello nazionale e nella corrispondente massiccia importazione; nella ridotta produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili; in uno squilibrio tra domanda e offerta durante la pandemia. Tutti questi elementi (esposti in maniera estremamente semplificata) hanno fatto sì che già da molti mesi si sapesse che il costo dell’energia sarebbe aumentato molto.
Tanto che il governo già dallo scorso anno aveva previsto col decreto legge n. 130 del 27 settembre 2021 una serie di misure (per il mercato gas, la riduzione degli oneri generali di sistema e l’applicazione dell’IVA ridotta al 5% su tutti i consumi per uso civile e industriale) che avrebbero dovuto contrastare gli effetti degli aumenti sulle tasche dei malcapitati cittadini.
Siccome, però, le sciagure non vengono mai da sole e amano presentarsi a braccetto, ora ci si è messa pure la guerra in Ucraina. Grazie alle sanzioni economiche irrogate dagli europei alla Russia, rivelatesi un vero e proprio boomerang economico, il clima di instabilità è cresciuto favorendo gli speculatori (che in tempo di guerra fanno affari d’oro). La Russia, da cui l’Italia dipende in buona parte, al momento non ha interrotto la fornitura di gas, ma potrebbe farlo da un momento all’altro, soprattutto se noi «atlantici» continuiamo a stuzzicarla. Ciò causa enorme incertezza e rivela che le cose potrebbero andare infinitamente peggio. Le conseguenze della guerra sulle bollette forse le dobbiamo ancora vedere!
In tutto questo, il nostro buon Presidente del Consiglio Draghi ci chiede se preferiamo «l’aria condizionata o la pace», in pratica ricattandoci moralmente. L’assioma di Draghi è il seguente: dobbiamo punire la Russia perché ha invaso la povera Ucraina, ergo non importiamo più gas da quei cattivoni, ergo gli italiani devono essere disposti a sopportare sacrifici per la libertà degli ucraini, come per esempio tenere il condizionatore spento d’estate. Ovviamente, il buon demagogo Draghi non dice che a restare spenti non saranno solo i condizionatori, bensì tutto l’apparato produttivo del paese! E ciò che più conta, non dice che il problema non è tanto restare freschi l’estate (che pure è un problema dalle nostre parti), quanto rimanere al caldo l’inverno, cucinare o lavarsi con acqua calda.
Pinuccia
Ma la cosa più grave che il furbacchione non dice è che «gli italiani» che devono sopportare i sacrifici per la libertà dell’Ucraina non sono mica quel 10% di ricchi che detengono il 48% della ricchezza nazionale. No! A combattere contro i russi mandiamo, indovinate un po’, la mia amica Pinuccia!
La mia amica Pinuccia (nome di fantasia) ha 78 anni e vive con suo marito in un bilocale al pianterreno. Ha qualche acciacco dovuto all’età e si prende cura di suo marito, pensionato dopo una vita da operaio agricolo. Fino allo scorso inverno pagava una bolletta del gas che si aggirava mediamente intorno ai 200 euro a trimestre. Un pomeriggio dello scorso inverno la incontrai al supermercato tutta accigliata: si lamentava del fatto che pur tenendo il riscaldamento al minimo, non riusciva a risparmiare più di tanto. «Che devo fare? Non devo cucinare?», mi chiese. «E tu non fare il bollito», risposi scherzosamente, «ché quello porta via troppo tempo sul fornello!»
Ho incontrato Pinuccia recentemente: era mezza disperata. 700 euro di bolletta del gas! Non se ne faceva una ragione. «Ti giuro, figlio mio, non ho fatto bolliti e stufati per tutto l’inverno!», piagnucolava. «Pinu’», le ho detto «non arrabbiarti. Grazie a te stiamo comprando tante armi per gli ucraini, così possono difendersi dagli aggressori e combattere per la libertà dei valori dell’Europa unita. Tu e tuo marito siete una specie di eroi di guerra. Morirete di freddo, ma vi faremo una statua al centro del paese!»
Che dite? Facciamo venire Draghi a Trinitapoli per parlare con Pinuccia?